Si tratta di un hobby tecnico fra i più complessi, di un divertimento molto, molto serio, di una vera e sana passione, di una attività che ha un notevole valore umano e sociale.
Il radiantismo è nato ai primi del '900. Dopo le esperienze transoceaniche di Marconi, specie negli Stati Uniti, si diffuse un notevole interesse per la costruzione di piccoli trasmettitori a scintilla, con i quali i primi hobbisti potevano effettuare comunicazioni a moderate distanze. Le prime notizie sull'esistenza di stazioni di radioamatore risalgono al 1907. È un periodo storico di grandi invenzioni tecnico-scientifiche; il radiantismo era allora riservato a tecnici, spesso professionisti, in grado di costruirsi tutte le apparecchiature, o a dilettanti autodidatti sensibili a queste scoperte e con basi culturali sufficienti a darsi una autoistruzione in materia.
L'attività degli OM (=Old Man, in italiano traducibile in "vecchio mio", un modo bonario e scherzoso che abbiamo noi radioamatori di chiamarci) è nata e si è sviluppata, ovviamente, nei paesi industriali, Stati Uniti per primi, dove i radioamatori ottennero ben presto risultati entusiasmanti, crescendo rapidamente in numero, abilità e conoscenze. Ecco spiegato il grande peso che hanno gli USA nelle organizzazioni radiantistiche internazionali: strutture, organizzazione, legislazione, lingua, codici, vengono in gran parte da quel paese; di stampo anglosassone è anche l'agonismo radiantistico tipico delle gare tra OM di tutto il mondo, della caccia ai records, dei diplomi, ecc. tutti improntati alla più assoluta lealtà e correttezza secondo canoni che ricordano l'Honour System adottato nei colleges inglesi.
Radiantismo vuol dire ancora oggi studi, passione, severa applicazione; ed inoltre autocostruzione, capacità di operare e mantenere i propri apparati con competenza e cognizione di causa.
Con il crescere del numero dei radioamatori il nostro hobby ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti e viene elevato a stato di SERVIZIO (Servizio di radioamatore). |