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:: INFO & NORMATIVA > LE TRASMISSIONI RADIOAMATORIALI

Nelle bande a loro assegnate possono essere utilizzate ad eccezione dell’AM tutte le restanti modulazioni caratterizzate, tranne alcuni casi, da una larghezza di banda massima di 15 KHz.
Per le trasmissioni in fonia troviamo pertanto la SSB, utilizzata nelle comunicazioni a lunga distanza grazie al maggiore rapporto segnale / rumore ottenibile, e le modulazioni angolari di frequenza e fase impiegate solitamente dai 144 MHz in su.
Per le comunicazioni dati il classico CW (Morse) è affiancato da modulazioni FSK con le quali si realizzano lo scambio di messaggi in telescrivente o PACKET, quest’ultimo caratterizzato negli ultimi anni da una larga diffusione ha costituito il primo vero esempio di integrazione tra personal computer e radio, attualmente si stanno sperimentando comunicazioni in questa modalità a velocità fino a 1,2 Mbit/s.
A fianco di queste non va dimenticata la possibilità di inviare immagini fisse tramite FAX e in movimento a scansione lenta con lo standard SSTV ( Slow Scan TeleVision ) oppure , per le bande a frequenza maggiore, con lo standard a migliore risoluzione ATV ( Amateur TeleVision ).

...i Modi operativi

Sostanzialmente vi sono due modalità distinte che consentono di effettuare un collegamento e che nel contempo dati gli aspetti tecnici a questi relativi soddisfano ad esigenze diverse.

    Il primo modo è naturalmente quello diretto ossia la ricerca di un corrispondente in modalità simplex sulla medesima frequenza, è questo il sistema più immediato per effettuare un QSO specialmente quando si è nella ricerca di altre stazioni poste a media grande distanza, una porzione delle varie bande è assegnata proprio a questo tipo di comunicazione dove inoltre particolari frequenze dette "di chiamata" e diversificate in base alla modulazione o al tipo di trasmissione utilizzato aiutano le stazioni nel primo incontro creando uno spazio privilegiato.

    Il secondo modo fa uso di ponti ripetitori che nel nostro Paese sono ampiamente diffusi sulle bande dei 144 e 436 MHz, utilizzando questi è possibile anche per stazioni portatili di bassa potenza o comunque poste in località disagiate per la presenza di ostacoli o altro raggiungere una zona di copertura a livello regionale.
    I ponti, attivati solitamente da un tono di chiamata, non fanno altro che ritrasmettere quanto ricevuto su un altro canale più in basso di 600 KHz in VHF e 1600 KHz in UHF, questo valore è definito " shift ".

... Le comunicazioni spaziali

I radioamatori hanno competenze tecniche tali da consentire la realizzazione e la messa in orbita di una serie di satelliti artificiali a loro uso che ha visto soprattutto impegnati gli Stati Uniti e la Russia (ex Unione Sovietica) costituendo rispettivamente la serie OSCAR e RS che ha goduto, e che tuttora gode, di una grande popolarità e che ha permesso a molti " semplici " appassionati di accostarsi alle tecniche ed alle problematiche delle comunicazioni via satellite.
Queste piattaforme spaziali sono dotate di uno o più beacon di segnalazione e di un transponder lineare che trasla una porzione di frequenza da una banda all’altra, da come le bande di frequenza vengono impiegate prendono il nome i modi delle comunicazioni satellitari, i principali dei quali sono così riassunti :  

Modi Uplink Downlink

Modo A

145 MHz 29 MHz
Modo B 435 MHz 145 MHz
Modo L 1269 MHz 435 MHz
Modo J 145 MHz 435 MHz
Modo S 435 MHz 2430 MHz

Uplink sta ad indicare la tratta in salita ovvero la trasmissione della stazione d’amatore verso il satellite, mentre downlink indica il tratto in discesa ovvero la trasmissione del satellite verso terra.

È da notare che il modo A è stato il primo ad essere introdotto in quanto date le frequenze impiegate era il più semplice da utilizzare, attualmente invece è il modo B ed L ad ottenere più consenso mentre si sperimentano sistemi operanti a frequenze maggiori che però vedono un numero minore di radioamatori attrezzati.

 


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